I.R.C. – LINEE GENERALI
Premessa
L’insegnamento della Religione Cattolica è disciplinato dal Documento d’Intesa fra il Ministro dell’Istruzione e la C.E.I.
L’ora di Religione Cattolica è un’ora curriculare, una materia scolastica vera e propria, fa parte quindi dell’orario scolastico e delle materie scolastiche a tutti gli effetti. (legge 25-3-1985, n. 121 – Accordo di revisione del Concordato lateranense fra Italia e Santa Sede dell’11-2-1929. Art. 9 Comma).
L’ora di Religione Cattolica nella scuola italiana è una preziosa opportunità culturale ed educativa perché aiuta i bambini a scoprire le radici della nostra storia e identità. Le attività in ordine all’IRC offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, valorizzano la dimensione religiosa, promuovono la riflessione sul loro patrimonio di esperienza e contribuiscono a rispondere alle grandi domande di significato e di senso che portano nel cuore.
Il progetto annuale e le Unità di Lavoro vengono sviluppate nella cornice culturale delle “Indicazioni didattiche per l’insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole dell’Infanzia e nel primo ciclo di istruzione” (DPR 11 febbraio 2010).
L’IRC non intende “fare il credente”, ma mediante l’utilizzo di alcuni strumenti propone un percorso che affronta e approfondisce una prima conoscenza dei temi fondamentali della Religione Cattolica, inoltre volge l’attenzione alle differenze culturali e religiose, favorendo il dialogo e il rispetto, premessa per una vera e propria convivenza tra i popoli.
L’ora di Religione Cattolica è un prezioso momento culturale nella scuola in cui tutto ciò che è multi-culturale e multi-religioso deve diventare inter-culturale e inter-religioso.
Finalità educativa del progetto
Il progetto dell’Insegnamento della Religione Cattolica, nell’ambito della Scuola dell’Infanzia, concorre alla formazione e allo sviluppo armonioso della personalità del bambino, nell’ottica di una crescita equilibrata e tranquilla, non accelerata dal ritmo ossessivo dei tempi odierni.
Le attività in questo ambito offrono quindi occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, aprendo alla dimensione religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui anch’essi sono portatori.
Attraverso l’espressione e la comunicazione con parole e gesti, il bambino e la bambina vengono aiutati a maturare il rispetto e la gioia di stare insieme. In particolare, sono promossi atteggiamenti e comportamenti di accoglienza interculturale, avvalendosi di attività come drammatizzazione, mimo e canto, al fine di dare una più ampia possibilità di integrazione all’interno del gruppo. Il bambino viene aiutato a prendere coscienza delle dinamiche che portano all’affermazione della propria identità; viene aiutato a superare lo smarrimento di fronte a ciò che cambia, a partire da se stesso e dalla propria esperienza. Si può essere ogni volta diversi, pur rimanendo sempre se stessi (conoscenza di sé).
Proposte educative didattiche
Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità, i traguardi relativi all’IRC sono distribuiti nei vari campi d’esperienza. Di conseguenza ciascun campo di esperienza viene integrato come segue:
Il sé e l’altro; scoprire nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprendere che Dio è Padre di tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome. Il bambino sviluppa così un positivo senso di sé e sperimenta relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.
Il corpo in movimento; accompagnare il bambino a riconoscere nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a manifestare anche in questo modo la propria interiorità, l’immaginazione e le emozioni.
Linguaggi, creatività, espressione; riconoscere alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso. I discorsi e le parole; imparare alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso. La conoscenza del mondo; osservare con meraviglia ed esplorare con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.
L’Insegnamento della Religione Cattolica si propone quindi come un’occasione per far emergere esperienze significative che possano aiutare i bambini a rispondere alle loro domande di significato. Infatti attraverso attività educativo-didattiche strutturate si stimola la curiosità e la motivazione a capire meglio il mondo in cui si vive, con i suoi simboli e i suoi messaggi.
L’Insegnamento della Religione Cattolica contribuisce quindi allo sviluppo individuale, armonico e completo di ogni bambino.
Tre sono i Traguardi per lo sviluppo delle competenze, individuati dalla Conferenza
Episcopale Italiana
- “Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani come dono di Dio Creatore”.
- “Scoprire la persona di Gesù di Nazaret come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane”.
- “Individuare i luoghi di incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamento evangelico dell’amore, testimoniato dalla Chiesa”.
In sintesi, Dio, Gesù e Chiesa, sono i concetti attorno ai quali deve imperniarsi l’Insegnamento della Religione Cattolica. Dietro ai vari campi di esperienza, vengono accolte e valorizzate le curiosità, le esplorazioni e le proposte dei bambini, creando così occasioni e possibilità di esperienze volte a favorire lo sviluppo della competenza.
Metodologia ed attività
Al fine di favorire l’acquisizione dei valori religiosi, la scelta delle attività educative assume come base di partenza le esigenze, gli interessi e le esperienze che i bambini vivono in
famiglia, nella scuola e nell’ambiente sociale.
Adottando il criterio della gradualità pedagogica, nel rispetto dei ritmi di sviluppo e di apprendimento di ciascun bambino, vengono favorite e promosse esperienze che valgono
anche in ordine all’insegnamento della Religione Cattolica:
- ascolto e comunicazione verbale (racconto di episodi tratti dal Vangelo, lettura di brevi testi religiosi)
- attività di osservazione (dal vivo, con uscite all’aperto o con immagini e poster)
- utilizzo di schede da colorare
- conversazione e riflessioni guidate
- attività ludiche (giochi finalizzati a precise esperienze per far scoprire i concetti di fratellanza, pace, perdono, …)
- attività espressive (interiorizzare le esperienze fatte con dialoghi, canti, musiche, drammatizzazioni)
- attività grafico – pittoriche – plastiche (acquisizione del concetto presentato attraverso disegni individuali con varie tecniche, cartelloni eseguiti in gruppo, ecc…).
Unità di lavoro
I U.d.L.: Settembre-Ottobre
IO-TU-NOI: insieme per…
- presentarsi ai compagni e alle insegnanti;
- descriversi agli amici;
- assumere piccoli incarichi durante la giornata scolastica;
- sperimentare l’appartenenza ad un gruppo;
- riconoscere e partecipare ai momenti di preghiera previsti all’interno della giornata scolastica (al mattino come saluto e condivisione e all’inizio del pasto per ringraziare il Signore del cibo che ci dona).
II U.d.L: Novembre
FRATELLO SOLE-SORELLA LUNA
- aiutare il bambino a guardarsi attorno;
- fargli scoprire un mondo meraviglioso;
- stimolare la curiosità a domandarsi: “chi ha fatto tutte le cose che mi circondano?”;
- far intuire al bambino la presenza di Dio, Creatore e Padre, nelle cose che lo circondano.
III U.d.L.: Dicembre
GESU’: bambino come me
- favorire il bambino nel cogliere i segni dell’atmosfera del Natale nell’ambiente che gli sta intorno;
- aiutare il bambino ad intuire che la festa del Santo Natale è motivo di gioia, ma soprattutto di amore;
- spiegargli che a Natale si fa festa perché nasce Gesù;
- far interiorizzare al bambino il messaggio d’amore e di pace espresso dalla nascita di Gesù;
IV U.d.L.: Gennaio
GESU’: bambino come me
- far intuire al bambino l’importanza del vivere in famiglia attraverso la scoperta della storia dell’infanzia di Gesù;
- spiegargli che Gesù è stato bambino come loro.
V U.d.L.: Febbraio
GESU’: un amico in più
- spiegare al bambino il messaggio d’amore e di fratellanza donato da Gesù ai suoi discepoli;
- presentargli Gesù come amico della gente povera e bisognosa;
- fargli apprezzare l’amicizia e le confidenze dei propri amici;
- aiutarlo a riflettere sull’esempio di Gesù che è amico di tutti e cerca il bene di tutti;
- fargli scoprire e spiegargli che Gesù è il Signore, figlio di Dio, padre di tutti.
VI U.d.L.: Marzo-Aprile
GESU’: il comandamento dell’amore
- far intuire al bambino il significato cristiano della Pasqua: tempo di gioia, fratellanza e pace;
- aiutarlo a capire e interiorizzare il messaggio di vita espresso dalla Pasqua di Gesù;
- fargli conoscere il racconto della Pasqua;
- fargli scoprire alcune liturgie, simboli, riti e tradizioni.
VII U.d.L.: Maggio
MADRE MARIA
- far conoscere al bambino la figura chiave della storia di Gesù: Maria;
- aiutarlo a capire che Maria è la madre di tutti noi;
- accostare il bambino a fenomeni soprannaturali come le apparizioni;
- leggere e rielaborare insieme la storia dei tre pastorelli di Fatima;
- apprezzare insieme i valori di purezza e gentilezza di cui Maria è portatrice.
VIII U.d.L.: Giugno
LA CHIESA: la mia comunità
- far riconoscere al bambino il luogo dove i cristiani si radunano a pregare: la chiesa;
- fargli intuire il significato della messa domenicale;
- ricordare insieme alcuni episodi salienti della vita di Gesù;
- condividere ciò che abbiamo imparato durante l’anno scolastico.
“Serenità è farsi portare dal Signore”
(Giovanni Paolo II)