Scuola dell’Infanzia “N.S. del Suffragio”Scuola dell’Infanzia “N.S. del Suffragio”
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1.    PREMESSA

 

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) è il documento espressivo dell’identità della scuola che declina operativamente le scelte educative descritte nei documenti costitutivi quali lo Statuto dell’Ente gestore e il Progetto educativo. La sua redazione si richiama alle norme del D.P.R. n.275/1999, della Legge, n. 62/2000, della Legge n. 107/2015, e dal D.M. n. 254/2012.

Esso prevede l’integrazione delle direttive Nazionali (2007) con quelle Europee: “Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo 18/12/2006”.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa contiene le scelte relative al metodo educativo e all’offerta formativa esplicitate attraverso la progettazione curricolare, extracurricolare e organizzativa.

Il PTOF è stato elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola ed è stato strutturato in maniera da adeguarsi nel tempo, attraverso l’aggiornamento delle sue parti in relazione all’esplicitarsi delle nuove esigenze educative e formative e delle risorse economiche e di personale messe a disposizione della scuola.

L’attuale stesura del P.T.O.F. è stata approvata dal Collegio Docenti in data 18/09/2018 e condiviso con l’assemblea dei genitori ed il Consiglio di Amministrazione dell’Ente gestore della scuola in data 18/09/2018 e ha valore per gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022.

 

2.    CHI SIAMO

 

La Scuola dell’Infanzia ““N.S. del Suffragio”” svolge il suo compito educativo sul territorio Albese sin dal 1924 grazie all’Opera della Congregazione delle Suore Minime di N.S. del Suffragio.

Nel 2001 la Scuola dell’infanzia ha ottenuto la parità scolastica (Prot. 488/3505 del 28/02/2001), riconoscimento volto ad attestare che è impostata secondo i principi fondamentali della Costituzione e che si attiene all’ordinamento scolastico nazionale.

 

Proprio in virtù del principio costituzionale della libertà di educazione è fatta salva l’originalità ideale dell’ente gestore.

Rinnova ogni 3 anni la convenzione con il Comune di Alba (Convenzione in corso di validità rinnovata il 24/01/2018- Reg. 200)

Dal 2008 l’Ente Gestore è la Cooperativa Sociale Progetto Emmaus Cooperativa sociale di tipo A, di servizi alla persona, ente no profit, che è stata costituita in Alba nell’agosto 1995.

Certificata ISO 9001 dal febbraio 2004, la Cooperativa ha perfezionato un modello di lavoro e di interventi che, tradotti in procedure e documenti di registrazione, vengono trasmessi alle nuove generazioni dei neo assunti.

La Società Cooperativa Sociale “Progetto Emmaus” oltre alla gestione della Scuola dell’Infanzia, opera sul territorio albese e braidese nel campo della psichiatria e della disabilità attraverso la gestione di:

  • strutture residenziali per disabili e pazienti psichiatrici in convenzione con le varie ASL ed i Servizi Socio Assistenziali;
  • servizi territoriali e di educativa territoriale; assistenza scolastica;
  • assistenza presso terzi.

Pur nel cambiamento, la finalità è quella di proseguire una lunga tradizione educativa che continua nel desiderio di genitori ed insegnanti di costruire un luogo che interagisca con il contesto culturale e che sia portatore di quella concezione della vita che ha origine nell’esperienza cristiana vissuta.

Pertanto la Scuola è aperta a tutti coloro che accettano il Progetto educativo ed il Piano dell’Offerta Formativa della scuola.

3.    INDICAZIONI NAZIONALI (da note per il curricolo della Scuola Dell’infanzia e del Primo Ciclo Di Istruzione (2012)

 

In un tempo molto breve abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile ad una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità.

Gli ambienti in cui è immersa la scuola sono ricchi di stimoli culturali, ma anche più contraddittori. Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso.

La scuola è quindi investita da una domanda che comprende insieme l’apprendimento e il “sapere stare al mondo”. L’intesa tra adulti non è più così scontata e implica una faticosa costruzione di interazione tra famiglia e scuola, cui tocca, ciascuno per il proprio ruolo esplicitare e condividere i comuni intenti educativi.

La scuola raccoglie con successo una sfida universale di apertura verso il mondo, di pratica dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze.

Le finalità della scuola devono pertanto essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità’ del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali.

La scuola si deve costruire come luogo accogliente, dove la formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno.

 

La Scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di un’alleanza educativa con i genitori; non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti di crisi, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità’ educative.

 

Pertanto nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della Scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona all’interno dei principi della Costituzione Italiana, della tradizione culturale europea, nella promozione e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali.

La legge definisce “scuole paritarie” (Legge 10 marzo 2000, n.62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”) le istituzioni scolastiche non statali e degli enti locali che, a partire dalla scuola dell’infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia fissati dalla legge medesima.

Nel sistema nazionale dell’istruzione, quindi, le istituzioni scolastiche sia statali che paritarie concorrono, nella loro specificità e autonomia, a realizzare l’offerta formativa sul territorio.

La riforma del sistema nazionale d’istruzione (Legge 13 luglio 2015, n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti “), stabilisce che le istituzioni scolastiche predispongano il PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F.), e le scuole dell’infanzia paritarie, elaborino tale piano, nell’ambito della propria autonomia organizzativa e didattica ai sensi dalla normativa vigente (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della Legge 15 marzo 1999, n. 59).

Il P.T.O.F. è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione educativa ed organizzativa che le scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.

Il Piano ha valore triennale e può essere rivisto annualmente, sempre entro il mese di ottobre.

Il P.T.O.F. della nostra scuola vuole essere coerente con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” (M.I.U.R., settembre 2012), viene elaborato dal Collegio docenti e condiviso con le famiglie ed il Consiglio di Amministrazione dell’Ente gestore.

 

La scuola dell’infanzia si presenta, quale primo segmento del percorso scolastico, come comunità attiva aperta al territorio e alle famiglie con cui esercita la corresponsabilità educativa, basata sul riconoscimento dei reciproci ruoli e sul vicendevole supporto, e promuove pratiche volte a perseguire comuni finalità educative, come esplicitato nelle Indicazioni nazionali.

In ottemperanza ai principi costituzionali, ai principi della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (1989), nelle normative europee (Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18.12.2006), e in conformità a quanto predisposto dalla L. n.107/2015, la nostra scuola mira a promuovere:

 

  • il pieno sviluppo della persona umana, per contribuire a rimuovere gli ostacoli di

ordine economico e sociale che di fatto limitano la libertà e l’uguaglianza di tutti i cittadini;

 

  • l’uguaglianza delle opportunità educative e formative;
  • il superamento di ogni forma di discriminazione, a partire da quelle derivate dalla formazione di pregiudizi e stereotipi basati sulla differenza di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali;
  • l’accoglienza e l’inclusione, predisponendo una programmazione delle attività educative che prevedano una didattica personalizzata e attenta ai bisogni di ciascuno (es: le disabilità, i disturbi specifici di apprendimento e, i disagi socio-culturali ed economici);
  • la valorizzazione della pluralità delle culture familiari, linguistiche, etniche e religiose;
  • lo sviluppo delle competenze, i bambini arrivano a scuola con bagagli ricchi e variegati di esperienze cognitive ed emotive che si arricchiranno attraverso il gioco e l’apprendimento, e che la scuola saprà veicolare favorendo lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno;
  • la partecipazione attiva delle famiglie negli Organismi di partecipazione previsti dal Regolamento del servizio e nelle altre modalità definite dall’offerta formativa specifica delle singole realtà scolastiche;
  • l’apertura al territorio intesa come prassi educativa che vede coinvolta l’intera comunità e la crescita di una cittadinanza attiva e solidale.

 

Inoltre la Nostra Scuola vuole far proprie le finalità espresse nella normativa vigente, con particolare riferimento al conseguimento dei seguenti obiettivi:

 

  • maturazione dell’identità,
  • conquista dell’autonomia,
  • sviluppo delle competenze,
  • senso di cittadinanza.

4.    I PRINCIPI DELLA PROPOSTA EDUCATIVA

·        IL BAMBINO E LA SUA FAMIGLIA

Il bambino ha la radice e il principale riferimento nella sua famiglia. Essa è il primo luogo nel quale impara a vivere e a stare di fronte alla realtà. All’ingresso nella scuola dell’infanzia ha già una sua storia personale che gli consente di possedere un patrimonio di atteggiamenti e capacità. Egli è un soggetto attivo, curioso, interessato a conoscere e capire, capace di interagire con i coetanei e adulti al di fuori dei legami parentali.

·        IL COMPITO DELLA SCUOLA

La scuola dell’infanzia si pone come uno dei primi aiuti alla responsabilità educativa della famiglia. Per questo curiamo in modo particolare sia il momento del distacco per l’inserimento sia, nell’arco degli anni, il rapporto con la famiglia come fonte di identità e ricerca di un cammino adeguato ad ogni bambino. La scuola dell’infanzia rappresenta per quasi tutti i bambini il primo luogo, diverso dalla casa, in cui vivere con altri coetanei e adulti per molte ore al giorno. Questo passaggio può rappresentare un momento piacevole e rassicurante di crescita solo se la scuola è capace di accogliere ciascun bambino, aiutandolo a trovare, nell’incontro con nuove persone e con un nuovo ambiente, un riferimento che lo rassicuri, ponendosi in continuità con la famiglia e offrendo l’apertura a nuove esperienze. Le famiglie dal canto loro possono vivere con timori e resistenze il momento del distacco; ecco che la nostra scuola propone loro momenti di incontro in parallelo alla fase di inserimento dei propri figli al fine di condividere, confrontare le proprie esperienze ed accogliere i propri dubbi e le proprie aspettative.

·         LA PROPOSTA EDUCATIVA

Educare significa introdurre il bambino a conoscere la realtà e a scoprire che i “frammenti della vita” sono legati da un significato. Questa affermazione si esplicita attraverso una qualità di relazione con l’insegnante che custodisce e tiene vivo nel bambino un rapporto di fiducia e di positività verso la realtà. Il criterio che deve sostenere una proposta educativa è riconoscere il bambino nella sua globalità, cioè nella sua unità affettiva e cognitiva e nella domanda di senso che ha sulla realtà.

La Scuola dell’infanzia (statale o paritaria) si pone come finalità quella di promuovere nel Bambino lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza avviandolo alla cittadinanza attiva.

“consolidare l’identità”: vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, sentirsi sicuro in un ambiente sociale allargato, essere riconosciuti come persona unica e irripetibile

“sviluppare l’autonomia”: significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; saper chiedere aiuto, poter esprimere frustrazione e insoddisfazione; i propri sentimenti…

“acquisire competenze”: significa giocare, muoversi, manipolare curiosare, esplorare, raccontare e rievocare esperienze.

“vivere le prime esperienze di cittadinanza”: significa scoprire l’altro, rendersi consapevoli di avere necessità di regole condivise, porre attenzione al punto di vista dell’altro.

·         L’INSEGNANTE

Se l vero apporto che la scuola dell’infanzia deve dare è il “favorire un gioioso interessamento alla realtà”, l’insegnante deve essere persona ricca di senso della realtà stessa, persona che vive la propria esperienza umana e per questo desiderosa di comunicarla rendendo affascinante il cammino del bambino e accompagnandolo nei passi quotidiani fatti di gioco, esplorazione, amicizia e conquiste.

·         IL BAMBINO

Il bambino è “uno” che pensa, che è capace di un giudizio, che prova desideri, che ha attese.

Per questo non pensiamo ad un modello di bambino precostituito, ma valorizziamo ogni bambino per quello che realmente è, ne sollecitiamo la curiosità sì che l’incontro con la realtà diventi stupore e desiderio di conoscere.

Ogni aspetto della sua persona viene così preso in considerazione perché ognuno cresca avendo stima di sé e delle sue possibilità.

·         IL METODO

Il metodo educativo è la strada che aiuta il bambino a sviluppare tutte le strutture individuali fino alla loro realizzazione integrale. Esso è caratterizzato dall’esperienza, un’esperienza che non può essere insegnata ma vissuta. Abbiamo verificato, che il bambino piccolo ha bisogno che ogni proposta parta da un’esperienza concreta, sensibile, sperimentabile, in cui il bambino viva da protagonista. Tipica è l’espressione “guarda!” con la quale il bambino coinvolge l’insegnante ogniqualvolta rimane egli stesso sorpreso da ciò che è accaduto Non è solo il “fare”, ma è creare le condizioni perché il bambino possa compiere un passo in più nella consapevolezza di ciò che gli accade. In questa fascia di età, l’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il tutto in una dimensione ludica, forma tipica di relazione e di conoscenza.

·         LA PROGRAMMAZIONE

La programmazione prende avvio da una posizione intenzionale dell’adulto ma è qualificata da ciò che accade “mentre” l’azione si svolge. Ciò che accade rappresenta il “cuore” imprevedibile della didattica rispetto al quale l’adulto ha un compito di osservazione e riflessione, è questo che segna il passo per una nuova proposta.

5.  ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA EDUCATIVO-DIDATTICA

La scuola dell’infanzia “N.S. DEL SUFFRAGIO” accoglie i bambini dai 3 ai 6 anni suddivisi in sezioni eterogenee e concretizza la propria azione educativa attraverso una progettualità flessibile e costruita in itinere.

La progettazione attinge le ragioni dagli aspetti pedagogici generali della scuola, e li contestualizza mediante l’utilizzo dei seguenti criteri:

  • osservazione di ogni bambino e del gruppo
  • costruzione della relazione
  • valore dell’esperienza
  • quotidianità vissuta e attenzione all’imprevisto.

I contenuti vengono scelti in base a:

  • realismo
  • semplicità
  • concretezza
  • apertura alla totalità-globalità dell’esperienza.

La progettazione curricolare organizza le proposte educative e didattiche dando forma alle prime esplorazioni, intuizioni e scoperte dei bambini.

Per questo motivo essa prende avvio da una posizione intenzionale dell’adulto, ma è qualificata da ciò che accade” mentre” l’azione si svolge.

Il lavoro delle Insegnanti mira a riconoscere in primo luogo le specifiche esigenze dei Bambini, riconoscendo la peculiarità che ogni fascia di età porta in sé.

Infatti intorno ai tre anni il bambino ha maturato un rapporto con i genitori in cui ha imparato a riconoscere sé stesso e che gli permette di iniziare un’esperienza al di fuori della sua famiglia. L’ingresso alla scuola dell’infanzia segna un passo importante nella vita di un bambino perché incontra nuove figure di adulti e bambini diversi dalle figure familiari con i quali inizierà ad interagire. L’attenzione alla routine quotidiana, all’uso delle proprie cose, al riordino dei giochi, alle possibilità che offre lo spazio della sezione, al pranzo come momento di esperienza, sono fondamentali per porre le premesse per iniziare una storia insieme.

È importante che la giornata sia ritmata da momenti precisi che diventano punti di riferimento sicuri e iniziano a costruire nel bambino una prima percezione temporale. Occorre considerare che il bambino ha bisogno di tempi lunghi per riconoscere “amica” l’esperienza scolastica affinché nel bambino emerga la curiosità di conoscere, di esplorare lo spazio, di scoprire i coetanei. Lo spazio ed il tempo della scuola dell’infanzia permettono al bambino, fin dall’inizio, di sperimentare il gioco come modo privilegiato di prendere parte attiva alla realtà. L’esperienza del gioco, della manipolazione, del segno lasciato sul foglio deve essere libera dalla preoccupazione di un “prodotto”.

 A quattro anni la scuola dell’infanzia è per il bambino un contesto ormai familiare.  La certezza dei legami con i pari e con la figura dell’insegnante permette all’”io” di aprirsi al “noi”. Nel tempo il bisogno di conoscere e di essere riconosciuto si caratterizza con la capacità di individuare compagni con cui interagire. Il linguaggio verbale e non verbale si arricchisce, questo matura la consapevolezza di sé, il desiderio di comunicare le proprie esperienze personali e il bisogno di essere partecipe degli eventi. Il gioco si arricchisce si formano i primi gruppi, i bambini iniziano a organizzarsi, è molto attivo il gioco simbolico, la sfera affettivo – emotiva trova il suo spazio di espressione; il fantasticare e l’inventare situazioni, supportate dalla verbalizzazione, sono le modalità più comuni di approccio alla realtà.

Le regole che l’adulto pone non sempre corrispondono a quello che il bambino vuole affermare, è una fatica che va sostenuta e motivata come possibilità data per diventare grandi. La regola non è “gabbia” ma un confine che il bambino lentamente riconosce come buono per sé e come ciò che permette lo “stare bene” insieme all’altro. I bambini iniziano ad avere più consapevolezza della propria storia personale e c’è viva curiosità riguardo alla storia familiare e parentale.

A 5 anni il bambino è certo di ritrovare nell’adulto un riferimento stabile, sicuro e degli amici con i quali ha condiviso scoperte, esperienze, giochi. Il bambino ha maturato una sua capacità di comunicare le sue esperienze e lo vede sicuro nell’uso del linguaggio verbale completato dal linguaggio del disegno: dall’uso del colore alla capacità di utilizzare materiale diverso per tradurlo in immagini che sono espressive di ciò che ha incontrato, ammirato e scoperto, il desiderio di comunicare l’esperienza è maturata dal fatto che i legami con adulti e bambini si approfondiscono e diventano significativi. È curioso di conoscere e scoprire, Nella proposta dell’adulto è importante che sia mantenuto il carattere dell’esperienza con l’attenzione che lo sviluppo della stessa diventi per il bambino un ulteriore possibilità di conoscenza e di interiorizzazione di concetti e simboli attraverso quelle operazioni logiche che permettano al bambino di dare ordine alla realtà. Un’ulteriore attenzione va data alla esigenza del bambino di utilizzare in modo fine la motricità della mano. Il linguaggio richiede un’attenzione e una stimolazione adeguata, va curata la verbalizzazione dei disegni e dei lavori dei bambini, la lettura di immagini, le interviste, i racconti così da permettere al bambino di utilizzare la parola all’interno di una relazione significativa. Tutto questo risponde al bisogno del bambino di comunicare e di rendere partecipi gli altri di proprie esperienze.

CAMPI DI ESPERIENZA

Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo.

L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori permettono al bambino, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.

IL SÉ E L’ALTRO

I bambini formulano tanti “perché” sulle questioni concrete, sugli eventi della vita quotidiana che li circondano. Al contempo pongono domande sul “senso del mondo” e sull’esistenza umana. Negli anni della Scuola dell’infanzia il Bambino osserva la natura e ciò che in essa vive; le relazioni, le opinioni. Raccoglie discorsi circa gli orientamenti morali; pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore.

La scuola si pone come spazio di incontro e dialogo, di approfondimento culturale e di reciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi aspetti, proponendo un modello di ascolto e di rispetto che li aiuti a trovare risposte alle loro domande di senso, in coerenza con le scelte della propria famiglia, nel comune intento di rafforzare i presupposti della convivenza democratica.

IL CORPO E IL MOVIMENTO: Competenza in chiave europea = consapevolezza ed espressione culturale

I bambini prendono coscienza del proprio corpo utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di conoscenza di sé e del mondo. I bambini portano a scuola il proprio corpo, ci giocano, lo rappresentano, comunicano e si esprimono con esso. Le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola ai gesti, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il corpo per giungere ad affinare le capacità percettive, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo fantasia e creatività.

 

I DISCORSI E LE PAROLE – Competenza in chiave europea = COMUINICAZIONE NELLA MADRE LINGUA E LINGUE STRANIERE

La lingua in tutte le sue funzioni è uno strumento essenziale per comunicare e conoscere e rendere meglio definito il proprio pensiero. La lingua materna è parte dell’identità di ogni bambino, ma la conoscenza di altre lingue apre all’incontro con mondi e culture diverse.

I bambini si presentano nella scuola dell’infanzia con un linguaggio significativo, ma con competenze differenziate. In un ambiente linguistico curato e stimolante i bambini sviluppano nuove capacità, elaborano condividono esperienze e conoscenze.

La scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana, nel rispetto della lingua d’origine. Appropriati percorsi didattici sono finalizzati all’estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, alla pratica di diverse modalità di interazione verbale.

LA CONOSCENZA DEL MONDO – Competenza in chiave europea = competenze di base di matematica, scienze e tecnologia

I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze. Imparano a fare domande a dare e chiedere spiegazioni a lasciarsi convincere dai punti di vista degli altri. In questo ambito di esperienza il bambino si avvicinerà ai concetti di “numero e spazio”.

LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE Competenza in chiave europea = competenza digitale

I bambini sono portati a esprimere con immaginazione e creatività le loro emozioni e i loro pensieri: l’arte orienta questa propensione, educa al sentire estetico e al piacere del bello. Lo sforzo di esplorare i materiali, di interpretare e creare sono atteggiamenti che si manifestano nelle prime esperienze artistiche e che possono estendersi e appassionare ad altri apprendimenti.

I bambini possono esprimersi in linguaggi differenti: con la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione e la trasformazione dei materiali più diversi, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, ecc. La fruizione di questi linguaggi educa al senso del bello, alla conoscenza di sé stessi, degli altri e della realtà.

I diversi materiali esplorati con tutti i sensi, le tecniche sperimentate, confrontate, condivise ed esercitate, aiuteranno a migliorare la capacità di osservare, coltivare il piacere della fruizione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico. I bambini che si cimentano nelle diverse pratiche di pittura, di manipolazione, di costruzione plastica e meccanica osservano, imitano, trasformano, interpretano, inventano e raccontano.

Si inseriscono inoltre trasversalmente nei vari campi di esperienza le competenze europee riguardanti: spirito di iniziativa e intraprendenza ed Imparare ad Imparare.

6.    LE RISORSE DELLA SCUOLA

·         IL TEMPO

Il tempo e lo spazio della scuola sono il contesto quotidiano nel quale l’educatrice e i bambini vivono la loro esperienza. A scuola il bambino sperimenta il “tempo” nello scorrere della giornata: un “tempo” dato dalla successione di momenti, ognuno dei quali collegato all’altro; ogni giornata tende a ripetere con metodicità gli stessi momenti così da creare punti stabili di riferimento. In questa dimensione tutto acquista significato e ciascun bambino sperimenta la sicurezza di sapere dov’è, con chi è e cosa può fare. La routine quotidiana diventa così per il bambino l’incontro con un tempo conosciuto e sicuro, un tempo atteso e previsto che, garantendo una sicurezza, stimola all’esplorazione e alla scoperta. L’accoglienza, la cura di sé, il pranzo, il gioco, le diverse proposte dell’adulto sono tutti momenti educativi; l’educatrice infatti è quindi tesa a valorizzare ogni circostanza e istante della giornata.

·         L’ACCOGLIENZA

Tante sono le sfaccettature della parola ACCOGLIENZA:

  • l’accoglienza riferita ai nuovi ingressi (il colloquio di conoscenza, festa dell’accoglienza, l’inserimento graduale);
  • l’accoglienza ai “veterani” (alcuni giorni tutti per loro per ritrovarsi e riconoscersi);
  • l’accoglienza della routine mattutina (ogni momento della giornata è importante e i tempi del mattino danno l’avvio alla giornata e devono essere curati);
  • l’accoglienza alle famiglie nei momenti di difficoltà o incertezze (il colloquio di conoscenza, qualsiasi momento su richiesta e non “sulla porta”, i colloqui individuali durante l’anno, le serate genitori).

È un momento importante e delicato perché il bambino arrivando a scuola deve percepire che qualcuno lo attende e lo introduce nell’incontro con i compagni e l’ambiente.

È lo spazio e il momento di ritrovo di tutti i bambini insieme all’adulto. Ci si saluta, si vede chi c’è e chi non c’è, ci si racconta, l’adulto fa la sua proposta. È il momento in cui i bambini sono aiutati a riconoscersi parte di una compagnia. Questo accade in due momenti:

  • l’arrivo, due parole scambiate con i genitori ed il gioco libero nel salone dell’accoglienza (la cucina, le costruzioni, il disegno il travestimento);
  • nel passaggio in classe con l’insegnante, i Bambini iniziano la giornata ringraziando il Signore per la bellezza del mondo che ci circonda, cui segue un breve spuntino che li prepara ad iniziare con energia la giornata. Viene identificato a turno un “incaricato” che supporterà l’insegnante nel momento dell’appello quando i bambini, tutti insieme, rispondendo “sono presente” vengono aiutati a prendere coscienza di sé e a stare di fronte alla proposta dell’adulto.

L’arrivo a scuola, l’accoglienza nella “quotidianità” deve essere rispettosa del contesto scuola (tempi dei bambini, tempi delle insegnanti). Saluti troppo frettolosi o troppo lunghi non favoriscono il sereno distacco e l’avvio della giornata.

·         L’ATTIVITA’ DIDATTICA

È il momento in cui l’INSEGNANTE pensa ad una proposta che continua e si sviluppa nel tempo: a volte è l’incontro con un personaggio che coinvolge i bambini in un’avventura, altre volte è il racconto di una fiaba che ci coinvolge in un percorso, non ultimo la sollecitazione che può venire da un bambino e che l’INSEGNANTE raccoglie e rielabora come proposta per tutti. Questa modalità nasce dalla consapevolezza che dentro un’esperienza globale avviene per il bambino un reale passo di crescita e di conoscenza. Vivere un’esperienza insieme al bambino è un modo di pensare la programmazione in cui l’adulto accompagna il bambino nella scoperta della realtà suscitando un interesse, generando una curiosità, facendo emergere delle domande. In questa dinamica le proposte favoriscono lo strutturarsi per il bambino di un percorso individuale dove l’adulto non si sostituisce, ma può porre le condizioni perché tale percorso si possa realizzare e diventi per il bambino una possibilità di conoscere e fa proprie le cose. Sempre nella relazione accade qualcosa che non è previsto, questo favorisce ulteriormente un cammino di conoscenza e di apertura alla realtà. L’attività viene supportata anche da materiale individuale dei Bambini che si identificano nel “libro didattico” adottato ogni anno e ogni anno diverso.

·         LA CURA DI SÉ

Riguarda tutti quei gesti di vita quotidiana, come l’andare in bagno, il lavarsi le mani, il riordino dell’aula, l’attenzione alla propria persona, durante i quali il bambino è aiutato e rassicurato dall’adulto che però non si sostituisce a lui, queste azioni sono infatti la possibilità di una scoperta corporea e di una educazione all’ordine e alla bellezza.

·         IL PRANZO

Il mangiare assume per il bambino un grande valore simbolico e affettivo. L’adulto pranza insieme ai bambini e questo crea un momento di intimità particolare; è qui che alcuni raccontano di sé, della propria casa favorendo il crescere dei legami.

·         LA NANNA

Il riposo è un momento importante e necessario per i Bambini di questa età; condividerlo con gli altri, attendere i tempi diversi, saper rispettare il silenzio accrescono l’autonomia e il senso di appartenenza del Bambino.

·         IL GIOCO

Il gioco è sicuramente la modalità privilegiata con cui il bambino incontra la realtà, la rielabora e se ne appropria. È caratterizzato dal fatto che il bambino prende l’iniziativa in prima persona; è vissuto in modo costruttivo e adeguato nel momento in cui avverte che l’adulto ha stima di quello che fa.

L’adulto pensa allo spazio e dà un tempo; nel gioco c’è un bambino che sperimenta e un adulto che partecipa osservando, intervenendo, permettendo che qualcosa accada, sostenendo le relazioni, introducendo elementi nuovi e lasciandosi sollecitare, disponibili ad eventuali cambiamenti.

·         GLI SPAZI E L’AMBIENTE

La Scuola occupa il piano terra di un’ampia casa di inizio ‘900 immersa in un ampio parco.

L’immobile è dotato di spazi interni appropriati per le esigenze dei Nostri Bambini e dispone dei seguenti ambienti:

  • Un ingresso e un corridoio cui si affacciano gli armadietti personali per gli indumenti dei bambini;
  • Un ampio salone suddiviso per poter accogliere i bimbi al mattino ed una delle due sezioni (PAPAVERI);
  • Uno spazio in entrata per facilitare le comunicazioni scuola-famiglia;
  • Una mensa con annessa una piccola cucina per il riordino delle stoviglie ed una piccola dispensa;
  • 3 bagni a misura di bambino;
  • La sezione dei GIRASOLI;
  • 1 dormitorio;
  • 1 spazio esterno con giochi per l’accoglienza o il gioco libero ed 1 parco retrostante la scuola, ampio ed ombreggiato.

Sarà disponibile a breve un salone al piano superiore raggiungibile con ascensore o scala esterna per le attività laboratoriali, con bagni attrezzati per Bambini e disabili.

IL SALONE – AULA è lo spazio della prima accoglienza mattutina; pertanto offre ai bambini spazi strutturati e materiale di libero accesso affinché l’arrivo a scuola possa essere vissuto in dinamicità o lentamente, a seconda delle inclinazioni di ogni Bambino. Il Bambino sceglierà l’angolo della capanna, le costruzioni, il tavolo per disegnare; la cucina o il banco da lavoro …; tutte le attività le potrà svolgere da solo o in relazione con i compagni. Ogni cambiamento di utilizzo viene positivamente tollerato dai Bambini che partecipano anche a semplici attività di riordino.

LE SEZIONI sono l’altro punto di riferimento primario dei bambini. Sono strutturate in spazi fisici (es: tappeto, libri, costruzioni, materiale pittorico, etc.), con una precisa valenza affettiva ed educativa, nonché ovviamente fornite di banchi e sedie per le attività grafiche o manipolative più strutturate

Nelle sezioni i Bambini vengono stimolati attraverso attività strutturate proposte dalle insegnanti. Spesso le attività nascono dall’ osservazione del quotidiano o in previsione di attività o esperienze varie (es: vendemmia, libreria, altro) pur mantenendo chiaro l’obiettivo condiviso dall’intera equipe, rispettando tempi e le competenze diversificate per età.

La sezione Papaveri diventa inoltre nel pomeriggio lo spazio preferenziale per l’organizzazione di attività più specifiche indirizzate ai bambini dell’ultimo anno di scuola materna

7.    AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

·         IRC: INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA (dal mese di novembre)

L’insegnamento della Religione nell’ambito della Scuola dell’Infanzia concorre alla formazione a allo sviluppo armonioso della personalità del bambino, nell’ottica di una crescita equilibrata e tranquilla. Le attività proposte permettono un’apertura alla dimensione religiosa contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui i bambini sono portatori.

Negli anni due insegnanti hanno ottenuto il riconoscimento previsto per Legge per l’insegnamento della Religione Cattolica e sono state incaricate di insegnarlo in entrambe le sezioni presenti nella scuola, e non solo nella classe in cui la stessa Insegnante è Titolare di Cattedra.

In assenza di Insegnanti con tali requisiti (dovute ad assenze per maternità) la Scuola si è attivata per una stretta collaborazione con la Parrocchia di appartenenza per l’individuazione di Diaconi o Sacerdoti o Consacrate che potessero garantire tale insegnamento.

· LINGUA INGLESE (dal mese di novembre

L’impatto con la seconda lingua è parte integrante dell’attività educativo-didattica della scuola dell’infanzia. L’insegnante specialista propone un laboratorio settimanale per i bambini di 4 e 5 anni (in 2 momenti diversi). La proposta fa leva sulla forte capacità ricettiva del bambino in età prescolare a qualsiasi forma di comunicazione. Questa naturale apertura al nuovo e al diverso facilita la comprensione e l’imitazione di ciò che i bambini ascoltano e incontrano. La lingua inglese viene proposta come esperienza inserita nella loro quotidianità, questo favorisce l’assimilazione di suoni diversi, la comprensione dei loro significati e permette di mantenere nel tempo l’atteggiamento di apertura proprio dei bambini di questa età. Sarà questa la base positiva sulla quale si inseriranno i successivi interventi per l’apprendimento della lingua inglese.

·         LABORATORI DI PRE-SCOLASTICA (dal mese di gennaio)

I concetti di logica, quantità, gli aspetti linguistici sono gli ambiti in cui si svolge gran parte del percorso didattico dei tre anni della scuola dell’infanzia, che vedono i bambini coinvolti in esperienze dense di significati, piacevoli e divertenti.

Ogni bambino ha bisogno di essere opportunamente guidato ad approfondire e sistematizzare gli apprendimenti ed avviare processi di simbolizzazione e formalizzazione.

Il laboratorio di precalcolo e prescrittura si sviluppa attraverso attività operative che portano il bambino ad affinare la coordinazione della mano in uno spazio delimitato, alla conoscenza delle lettere dell’alfabeto, al suono iniziale delle parole e alla decodifica dei numeri e della rispettiva quantità.

·         ATTIVITA’ MOTORIA  (dal mese di OTTOBRE)

È previsto un laboratorio di educazione motoria settimanale; esso è organizzato in modo specifico per ogni fascia di età e può essere gestito sia dalle Insegnanti di Classe che da personale professionalmente qualificato esterno al gruppo insegnanti.

Lo scopo dell’attività è la scoperta del sé corporeo e del suo rapporto con lo spazio, il tempo e gli oggetti utilizzati. La forma utilizzata è il gioco e la musica attraverso il quali il bambino interiorizza le regole dettate dall’adulto ma soprattutto coinvolge la totalità della persona (ragione, affezione, capacità).

Per tutti i bambini l’attività viene preceduta da una richiesta dell’insegnante che lo aiuta a vivere questo momento seguendo le regole indicate. Inoltre in alcuni momenti dell’anno questa attività diventa occasione per allestire i balletti per gli spettacoli di Natale e Fine Anno.

Per i Grandi è prevista un’ulteriore esperienza: quella della Piscina. È per loro un’occasione di fare sia un’esperienza di tipo motorio (seguendo le linee proposte degli Istruttori in acqua) che di acquisizione di autonomie (sapersi vestire e svestire, organizzarsi nel tempo e spazio nuovo della piscina, attendere il proprio turno, rispettare i tempi di tutti).

È occasione per scoprirsi veramente competenti e “cresciuti” oltre che ad essere un’esperienza divertente e stimolante a 360 gradi.

·         “ESPERIENZA MUSICALE” (dal mese di ottobre)

Personale professionalmente qualificato esterno al gruppo insegnanti promuove nel corso dell’anno un percorso che avvicina il bambino al linguaggio musicale (canto, movimento, ritmo, utilizzo di strumenti musicali, educazione all’ascolto) per arricchire il suo bagaglio espressivo globale. Inoltre questa attività diventa occasione per allestire interventi musicali o esperienze vissute dai Bambini durante l’anno per condividere il percorso svolto, che avviene solitamente attraverso una sintesi nella realizzazione dello spettacolo di Fine Anno.

·         BIBLIOTECA (dal mese di gennaio)

La creazione di uno spazio dedicato al libro nasce dall’esigenza di favorire un approccio positivo verso il mondo della lettura.
Il libro è uno strumento prezioso e nella scuola dell’infanzia è di particolare importanza perché leggere induce nei bambini un accrescimento di fantasia e creatività; favorisce le capacità logiche e ampia le competenze linguistiche, oltre a sviluppare l’attenzione e la concentrazione.

Crediamo che la lettura sia un’ottima alternativa alla televisione, una alternativa certamente più impegnativa per il genitore che deve leggere o anche solo sfogliare il libro con il bambino, ma assai più educativa perché intrisa di relazione.

Il libro non è solo “nutrimento per la mente” (nel senso di favorire gli apprendimenti e le conoscenze), ma nutre l’anima, allena l’emotività, fa scoprire i sentimenti, sviluppa la fantasia, stimola il linguaggio… e consolida nel bambino l’abitudine a leggere, abitudine che si protrae nelle età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione.

·         PROGETTO ACCOGLIENZA.

 Mese di settembre-ottobre: specifico per i 2 anni e mezzo (anticipatari) e i tre anni.

Quando i bambini iniziano a frequentare la scuola dell’infanzia hanno bisogno di percepire attorno un clima positivo ed accogliente che consenta loro di superare paure e preoccupazioni verso un’esperienza nuova ed il disorientamento della fase iniziale. Un inserimento graduale effettuato in piccolo gruppo permette a questi ultimi di allentare le tensioni e soddisfa il loro bisogno di appartenenza; tutto ciò influisce positivamente sull’intera esperienza scolastica. Per facilitare il percorso si ritiene sia opportuno svolgere attività finalizzate a favorire la conoscenza, l’integrazione è “lo stare bene insieme”. Il progetto ha come finalità principale quello di instaurare a scuola un clima sereno, aperto e rassicurante, dove tutti i bambini, in particolare i nuovi iscritti, possano intraprendere un percorso di crescita in un contesto di relazioni significative. L’ingresso a scuola segna il passaggio ad una vita più autonoma dalla famiglia, non priva, però, di implicazioni emotive, tali da meritare, da parte del contesto, un’attenzione e degli accorgimenti adeguati.

L’Accoglienza non inizia e finisce in una fase dell’anno; è piuttosto un modo di essere dell’adulto nella relazione con il bambino, è un metodo di lavoro che può improntare tutta l’organizzazione della scuola, dagli spazi alle relazioni con le famiglie. È il risultato di un progetto educativo che richiede intenzionalità, condivisione e collegialità e può rappresentare un’idea chiave del fare scuola. Accogliere un bambino significa prima di tutto interessarsi alla sua storia, creare connessioni tra la sua vita a casa e le esperienze che compie a scuola, ricercare modalità di comunicazione con la famiglia. È necessario mettersi in un atteggiamento di ascolto per valorizzare ogni bambino e sintonizzarsi con le sue aspettative. Accogliere significa confermare l’identità di ogni bambino e quindi dare attenzione agli oggetti che gli appartengono, alle abitudini e alle caratteristiche peculiari di ciascuno, alle storie personali; significa considerare il bambino nella sua interezza, cioè accogliere il suo mondo affettivo il suo desiderio di conoscere. L’accoglienza si realizza anche nel saper documentare i percorsi della crescita, per questo l’insegnante deve essere capace di attribuire significato ai comportamenti e alle parole dei bambini e trovare modi appropriati per metterli in valore. Nella vita di ognuno di noi la regolarità delle sequenze del quotidiano rappresenta il modo di darci sicurezza facilitandoci nei nostri compiti, nel nostro lavoro, nelle relazioni con gli altri. Anche per il bambino la conoscenza, sperimentata nella quotidianità, sostiene e incoraggia la crescita e lo sviluppo di capacità che lo rendono competente e attrezzato a inserirsi positivamente nel mondo in cui vive e che lo accoglie. Alzarsi la mattina, fare colazione, essere accolti a scuola, incontrare altri bambini per stare insieme e affrontare i tempi diversi della giornata, rappresentano occasioni preziose, perché scandiscono eventi carichi di significato e valore educativo. Le routine sono infatti momenti importanti, perché il singolo bambino possa aprirsi verso gli altri e perché il gruppo possa curare l’identità di una storia “in comune” riconoscibile attraverso abitudini e riti familiari.

·         PROGETTO AUTONOMIA E REGOLE

Scriveva Maria Montessori, “la conquista dell’indipendenza è un percorso vitale per l’individuo: inizia dalla nascita ed è segnata da separazioni, da scelte, da abilità a poco a poco conquistate grazie ad adulti che sanno presentare senza agire al posto del bambino, che lo mettono in grado di capire come si fa, senza negargli il diritto di sbagliare, ma di provare e provare ancora…

“L’autonomia non si improvvisa, ma si costruisce per gradi passo dopo passo …” Ci permettiamo di osservare come questo progetto avrà la sua massima realizzazione solo ed esclusivamente attraverso un sincero rapporto tra tutte le agenzie educative (in primis la famiglia e la scuola) nel rispetto dei ruoli, delle modalità e dei tempi.

Quest’anno si è deciso di “giocare con le regole”. Non solo i bambini devono conoscerle e rispettarle, ma proprio perché in questa fascia di età l’esempio è molto importante siamo noi adulti (genitori/famiglia e insegnanti) che dobbiamo innanzitutto conoscere e rispettare quelle che ci riguardano in prima persona! Inviteremo i genitori e le insegnanti a fare riferimento alle loro “nuvolette” speciali

8.    INTEGRAZIONE SCOLASTICA

Nei casi di svantaggio o disadattamento o handicap si procede ad elaborare un progetto integrato per il conseguimento dell’autonomia, dell’identità e per l’acquisizione delle competenze motorie-linguistiche-intellettive, attraverso la predisposizione di metodologie e strategie particolari. Il progetto integrato prevede:

  • sul piano organizzativo la scuola stabilisce rapporti con la famiglia e con le agenzie socio-sanitarie del territorio. Deve rendere flessibili i tempi e gli spazi di lavoro per permettere la diversificazione degli interventi educativi/didattici;
  • Nel corso del triennio 2019/2022 saranno istituiti in modo più formale i GLI e se ne concorderà all’interno del collegio docenti le modalità più efficaci perché tale organo sia funzionale alle esigenze della scuola

sul piano pedagogico/didattico la scuola stabilisce momenti di collegialità tra famiglia, insegnanti, operatori specializzati, coordinatrice, al fine di:

  • osservare il bambino dal punto di vista psico-fisico, cognitivo, relazionale;
  • intervenire tempestivamente per diminuire scompensi e favorire recuperi possibili;
  • controllare efficacia/efficienza delle modalità operative per progettare e sviluppare ulteriori interventi integrati e individualizzati.

9.    NOI E IL TERRITORIO

Poiché la scuola è inserita attivamente nel contesto del Quartiere e nel contesto Cittadino è abitudine leggere annualmente le proposte del Territorio ed aderire con i Bambini e con le Famiglie agli eventi educativi e/o ricreativi che vengono sollecitati dalle Insegnanti, dal Territorio ea volte dalle Famiglie stesse. Nello specifico si promuovono:

·         LE USCITE DIDATTICHE

Costituiscono per il bambino la possibilità di venire in contatto con ambienti e situazioni che arricchiscono la proposta didattica. Rappresentano inoltre un modo guidato per osservare il mondo e conoscere cose nuove. Ogni anno se ne svolgono alcune specifiche per fasce di età (vendemmia; libreria, Biblioteca; gita di fine anno; Teatro; etc.) ed almeno una che coinvolge l’intera scuola.

·         LA PARTECIPAZIONE A CONCORSI

Negli anni accadono eventi che possono contribuire a rendersi “visibili” all’esterno anche attraverso la partecipazione di eventi sul territorio, come ad esempio:

  • Mostra dei Presepi in San Giuseppe (Dic-Gennaio di ogni anno-Alba)
  • Mostra Presepi di Scaparoni
  • Concorso “Un Segnalibro Per La Biblioteca” in collaborazione con la Biblioteca di San Michele di Mondovì –CN (Maggio di ogni anno)
  • Gioco Sport organizzata dai Circoli Didattici della Città (Maggio di ogni anno)

·         LA COLLABORAZIONE CON REALTA’ PRIVATE e CON IL COMUNE DI ALBA

  • Mostre o eventi realizzati dalla Fondazione Ferrero
  • Spettacoli al Teatro Sociale di Alba all’interno della rassegna annuale “Teatro Scuola”
  • Biblioteca Civica di Alba con momenti di lettura individuale a piccoli gruppi
  • NE INTONANDO di Mussotto d’Alba
  • Esercizi commerciali del quartiere
  • Centro Benessere “SARI” di Alba per il Progetto Piscina
  • Vigile di Quartiere
  • Coop Alice e Casa Pina per occasioni ludiche e ricreative
  • Vip-Clown in Corsia con il coinvolgimento di Bambini e Famiglie
  • ne Marta e Maria
  • Informagiovani per l’attivazione di Tirocini
  • Scuole Superiori per l’attivazione dell’a
  • Alternanza Scuola Lavoro
  • ConfCooperative Cuneo pe il Servizio Civile

·         MOMENTI SPECIALI

L’anno scolastico è scandito da alcuni gesti particolarmente significativi. Per alcuni di essi è previsto il coinvolgimento dei genitori al fine di favorire la conoscenza e la collaborazione tra gli operatori della scuola e le famiglie e tra le famiglie stesse.

  • LA CASTAGNATA: per festeggiare i NONNI, importanti figure di “Angeli Custodi”
  • IL NATALE: è caratterizzato dallo spettacolo che i bambini offrono ai loro genitori per rivivere gli episodi legati alla nascita di Gesù.
  • FESTA DEL PAPA’ E DELLA MAMMA: due momenti da trascorrere in semplicità ed in allegria, occasione per offrire ai genitori (prima a Papà poi a Mamma) un’ora tutta per sé da vivere con i propri cuccioli sgranocchiando insieme una merenda preparata dai Bambini per l’occasione!!
  • LA FESTA FINALE: è il momento che coinvolge tutta la Scuola e dove ogni soggetto dà il suo contributo alla costruzione del gesto in cui la scuola si esprime come comunità.
  • INCONTRI CON ESPERTI: ogni anno, con l’inizio dell’inserimento dei “Nuovi Piccoli” la Responsabile, Psicologa dell’Età dello Sviluppo, propone una serie di 3 incontri serali con i genitori dei Bambini che iniziano a frequentare la Scuola dell’Infanzia con la finalità di riconoscere, condividere e superare i propri timori, le ansie legate a quella che solitamente è la prima vera fase di separazione e di ingresso del Bambino nel “mondo sociale”. Conoscere realtà simili, condividere timori, aspettative, verificare con lo scorrere dei giorni l’evoluzione di questa delicata fase di inserimento diventa anche occasione per rinforzare il legame di fiducia Scuola-Famiglia, per conoscersi tra genitori, per creare una rete informale che alimenta e fa crescere l’intera Scuola.

Possono essere proposte di anno in anno dalle Insegnanti o richiesti dai genitori altri momenti di confronto e incontro con Esperti (medici, psicologi, pediatri) a seconda delle esigenze che emergono nelle assemblee allargate o attraverso i Rappresentanti di Classe.

·         LA CONTINUITA’ SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA

Il progetto coinvolge i bambini del gruppo dei cinque anni e le Scuole Primarie della zona. Le insegnanti collaborano con le colleghe di altre realtà per l’organizzazione del materiale e per la giornata dell’Accoglienza che sancirà il primo incontro con la Scuola Primaria.

La Coordinatrice Didattica coadiuvata da tutte le insegnanti è poi impegnata nel delicato scambio di consegne al momento del passaggio dei Bambini dalla Scuola dell’Infanzia alla Primaria.

10. VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE

La valutazione è dare valore al bambino che sta facendo un cammino, aiutandolo a compiere dei passi. Si attua attraverso l’osservazione sistematica, effettuata nei momenti significativi dell’anno scolastico: l’inserimento e l’inizio anno e alla fine di ogni unità di apprendimento.

Tali osservazioni, mirate per i diversi campi di esperienza ovvero: Il sé e l’altro; Il corpo in movimento; Linguaggi, creatività, espressione; I discorsi e le parole; La conoscenza del mondo vengono utilizzate per compilare le schede Individuali, strumento per valutare sia l’aspetto formativo globale, sia il raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze.

La documentazione ha il valore di trattenere l’esperienza del bambino.

Per questo alla fine di ogni anno scolastico viene consegnata la raccolta degli elaborati prodotti dal bambino. Pensiamo sia un momento importante perché’ il Genitore tocca con mano il percorso svolto dal proprio bambino e il Bambino può ritrovarsi e ripercorrere a distanza le esperienze scoprendosi cresciuto!

11. FORMAZIONE DELLE INSEGNANTI

·         COLLEGIO DOCENTI

Le insegnanti Titolari di Sezione possiedono il diploma magistrale idoneo per l’insegnamento; sono coadiuvate da un’assistente all’Infanzia per l’intero arco della giornata.

L’unità di lavoro che le insegnanti vivono tra loro definisce il clima della scuola. La corresponsabilità si specifica in:

  • condivisione della proposta educativa e dell’offerta scolastica complessiva,
  • condivisione della valutazione del percorso formativo del bambino,
  • disponibilità ad un cammino di crescita comune.

L’unità di lavoro tra le insegnanti si realizza attraverso il lavoro puntuale e sistematico del collegio docenti finalizzato a:

  • approfondire le ragioni delle scelte educative ed organizzative
  • comunicare le osservazioni per un giudizio comune
  • condividere le valutazioni
  • verificare le ipotesi
  • permettere la formazione in servizio.

·         AGGIORNAMENTO INSEGNANTI

A partire dai bisogni e dalle domande che emergono nella pratica della scuola, si evidenziano aspetti da approfondire che possono diventare contenuti dell’aggiornamento. Il Collegio docenti partecipa ai corsi e ai seminari periodicamente proposti dalla FISM-CUNEO riguardanti temi di attualità scolastica e di approfondimento psicopedagogico e metodologico. Inoltre la Cooperativa Sociale Progetto Emmaus in qualità di Ente Gestore, facilita e supporta le scelte di Formazione e Supervisione anche individuale delle Insegnanti.

·         AGGIORNAMENTO PERSONALE AUSILIARIO

A partire dai bisogni e dalle domande che emergono nella pratica della scuola, si evidenziano aspetti da approfondire che possono diventare contenuti dell’aggiornamento anche per il Personale Ausiliario che partecipa ai Corsi aggiornamento organizzati dalla Fism di zona.

12.  RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA

Viene condiviso e sottoscritto ogni anno un patto di corresponsabilità scuola-Famiglia che sottende a quanto di seguito specificato

·         L’INSERIMENTO DEL BAMBINO A SCUOLA

l’Attenzione a ogni bambino, riconosciuto nella sua unicità, inizia nel momento in cui i genitori si rivolgono alla scuola per iscrivere il proprio figlio.

Un colloquio con la Coordinatrice Didattica e/o la Responsabile della Scuola ha lo scopo di cogliere le domande dei genitori e di verificare la corrispondenza con la proposta educativa della scuola.

A giugno, durante la Festa dell’Accoglienza viene consegnato ai Genitori un piccolo questionario relativo ad informazioni sulla gravidanza e la crescita del bambino, da riconsegnare entro il mese. A settembre, prima dell’inizio della frequenza, i genitori incontrano nuovamente le insegnanti: è un momento importante dove prende il via il rapporto di fiducia reciproca essenziale per la vita del bambino a scuola. Viene inoltre offerta la possibilità di partecipare ad incontri serali con la Psicologa della scuola per approfondire dal punto di vista dei Genitori il tema del distacco e dell’inserimento, per fronteggiare insieme agli altri genitori eventuali difficoltà e preoccupazioni.

L’ ingresso e la permanenza a scuola nel primo periodo di inserimento ha una scansione graduale nel tempo che rispetta il bisogno di sicurezza di ciascun bambino e di ciascuna Famiglia.

·         INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA

La famiglia conosce la nostra proposta formativa al momento dell’iscrizione ma è in un secondo momento che si struttura e si rende “vincente” il rapporto di fiducia Scuola-Famiglia. Ciò accade in diversi momenti:

  • l’intervista ai genitori che in parte ricalca gli argomenti della scheda di accoglienza, ma che ci è parso potesse essere un’occasione per ripensare alla nascita crescita e del proprio bimbo/a che si sta per affacciare alla società senza l’ansia di un colloquio più strutturato;
  • Il Colloquio d’ingresso per conoscere la storia e le abitudini dei bambini nuovi e per instaurare un rapporto di fiducia reciproca (si integrano insieme le informazioni già ricevute tramite l’intervista in modo più discorsivo ed informale);
  • Il Gruppo Genitori dei Nuovi Frequentanti: organizzato e gestito dalla Psicologa della Scuola (responsabile della Scuola per la Coop. Progetto Emmaus) prevede una serie di 3 incontri a cavallo dei mesi di settembre e ottobre per affrontare insieme la delicata fase dell’inserimento e del “distacco”;
  • I Colloqui individuali come momento di riflessione sulla crescita di ogni singolo bambino (almeno 2 volte l’anno);
  • L’ Assemblea dei genitori per la presentazione, da parte delle insegnanti, delle attività annuali e l’elezione dei rappresentanti dei genitori al Consiglio di Intersezione. Tale Assemblea si riunisce almeno 2 volte durante l’intero anno scolastico;
  • Il Consiglio d’Intersezione come occasione di confronto e verifica dell’esperienza che i bambini, come gruppo-classe, stanno vivendo (almeno 2 volte l’anno);
  • Il Consiglio di Scuola come occasione di monitoraggio e di condivisione di proposte relativamente all’ attività della scuola (almeno 2 volte l’anno);
  • La disponibilità delle insegnanti a trovare sempre un momento di scambio con i genitori in qualsiasi momento dell’anno e per qualsiasi problematica o esigenza si venisse a creare previo accordo in orario extra scolastico o comunque non sovrapposto alle attività curricolari o di accoglienza e uscita.

 

Per migliorare la comunicazione con la famiglia, oltre le tradizionali bacheche, la scuola è presente con aggiornamenti costanti sul sito della Coop. Sociale Progetto Emmaus.

13. ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

La Scuola dell’infanzia svolge il suo orario curriculare dalle ore 9.00  alle ore 16.00 dal lunedì al venerdì.

Offre altresì la possibilità di un pre-scuola (7.30-9.00) e di un post scuola (16.00-18.00).

Lo spuntino di metà mattina è previsto per le ore 9.15 ed il pranzo per le ore 11.45/12.00; la merenda dalle ore 16.00 alle 16.20 circa.

Eventuali uscite pre-mensa o post mensa devono rispettare i seguenti orari: 11.45 o 13.45 (non prima e non dopo tale orario).

Annualmente vengono affissi in bacheca e/o sono scaricabili dal sito della scuola (www.asilo.progettoemmaus.it):

  • l’orario settimanale delle attività didattiche dei gruppi-classe e per fasce di età
  • il menù vidimato dall’ ASL (o il calendario) che viene consegnato ad ogni famiglia
  • il regolamento della scuola
  • il calendario scolastico per l’anno in corso
  • i progetti delle attività previste e il progetto educativo dell’anno in corso con in evidenza l’argomento scelto come filo conduttore attraverso il quale le Insegnanti guidano i Bambini nel percorso di crescita, conoscenza, consapevolezza.
  • Patto di corresponsabilità Scuola-Famiglia.

14. RETE DI SCUOLE

La Scuola dell’Infanzia N.S. del Suffragio è federata alla FISM provinciale di Cuneo, organismo associativo e rappresentativo delle scuole materne non statali che orientano la propria attività alla educazione integrale della personalità del bambino, in una visione cristiana dell’uomo, del mondo e della vita (art. 4 dello statuto FISM).

La scuola usufruisce del pacchetto di servizi di consulenza ed assistenza offerto dalla FISM, in ordine agli adempimenti normativi cui sono tenuti gli Enti Gestori di servizi scolastici e, attraverso il coordinamento pedagogico, delle iniziative di formazione in servizio e di consulenza pedagogica, che si espleta con funzioni diversificate:

  • Supporto e coordinamento del lavoro del collegio;
  • Promozione e coordinamento di progetti educativo didattici;
  • Collegi di zona (scuole appartenenti alla Fism-Cuneo di dimensioni piccole che si incontrano e si confrontano);
  • Possibilità di incontri formativi a carattere psico-pedagogico aperti alle famiglie tenuti da esperti (interni o esterni la Scuola);
  • collaborazione con gli Istituti Comprensivi delle Città di Alba e dei paesi limitrofi.

 

 

 

 

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Strada Guarene, 7
12051 Alba (CN)
Tel e Fax: 0173293151
Cell: 349/1066623
Sito web: asilo.progettoemmaus.it
Email: n.s.suffragioalba@tiscali.it

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